Si fa un gran parlare di cervelli in fuga, di ricercatori e scienziati che trovano lavoro all’estero. Anche molti creativi hanno deciso di andarsene. Questa è la storia di due artisti che hanno scommesso sull’industria cinematografica in una Spagna effervescente, vivace e multi-etnica.
Angelo Orlando, attore, sceneggiatore e
regista, oggi titolare della società Gris Medio, parla del progetto
che sta seguendo come produttore. FUTURO PERFETTO è un copione scritto da
autori italiani che diventerà un film a Barcellona. Partendo dalla
sceneggiatura, è stato realizzato un teaser, interpretato da Alba
Josè, Nancho Novo, Miquel Garcìa Borda e David Gonzalez.
Regista e sceneggiatore del film e del
teaser è Alfredo Arciero, che ha deciso di mettersi in gioco varcando i confini
dell’Italia per creare un thriller internazionale.
Cosa ti ha colpito leggendo il copione di
FUTURO PERFETTO e perché hai scelto questo progetto da portare avanti con la
Gris Medio (www.grismedio.es)?
ORLANDO: E’ una sceneggiatura abbastanza atipica, per
essere stata scritta in Italia. Il thriller rispetta i canoni della scrittura
americana, con gli appuntamenti fissi del film di intrattenimento, ma al tempo
stesso affascina con una poetica originale e autoriale. Lo script è stato
creato per coinvolgere il pubblico ed avere una ampia audience e racconta
tematiche scomode e personaggi profondi e veri.
Non è facile leggere una sceneggiatura, perché ti costringe a
proiettare il futuro film dentro la tua testa, ma il copione di FUTURO PERFETTO
mi ha emozionato ed entusiasmato. Le ultime venti pagine del copione sono
cariche di aspettativa, di incertezza e di speranza e sono quelle che più mi
hanno colpito come lettore e spinto a cercare di realizzare il film.
Di cosa parla la sceneggiatura di FUTURO
PERFETTO?
ARCIERO: La sceneggiatura è un thriller psicologico
che mescola il mito di Cassandra con una storia forte sul genere di A letto con il nemico. Racconta di una
donna fragile e in fuga dal suo passato, che nel ricominciare una nuova vita
ricommette gli stessi errori precedenti ma ha la fortuna di trovare nel suo
vicino qualcuno che le insegna ad avere più fiducia in se stessa. La storia è
ricca di suspense e mistero e rivela a poco a poco il passato doloroso della
protagonista, da cosa sta scappando e con quali mezzi potrà riscattarsi. Le
atmosfere sono quelle de LA SCONOSCIUTA, tanto per fare un esempio di racconto
che trattiene le informazioni e fa rivelazioni in maniera progressiva.
Partendo dalla sceneggiatura, è stato
realizzato un teaser trailer di due minuti e mezzo, che ha ricevuto
un’accoglienza molto positiva (www.futureperfect-movie.com). Che funzione
ha il teaser?
ORLANDO: In Spagna ho appreso un metodo di lavoro
diverso. All’estero è normale avere dei teaser che raccontano l’anima del film,
insieme ad un approfondito dossier di presentazione del progetto. Un
investitore capisce subito il valore del progetto vedendo un filmato breve ed è
portato a impiegare i propri capitali oppure a rifiutare di imbarcarsi
nell’avventura.
Realizzare un trailer prima ancora di fare il film aiuta a
cercare fondi di finanziamento ed è importante perché quel breve prodotto
espone un tema, un look, uno stile, ma anche un’energia che è stata condensata
attorno al progetto.
Il trailer è anche un test per gli eventuali collaboratori.
Alcuni magari non sono adatti al progetto, altri lo supportano in modo
magnifico. Nel caso di FUTURO PERFETTO siamo stati fortunati, perché tutti, dal
personale artistico alle maestranze, dagli interpreti alla post-produzione,
hanno sposato il progetto e si sono rivelati in linea con le immagini e la
forza di quello che sarà il film.
ANGELO: Il teaser è stato girato in tre giorni ma ha
richiesto una preparazione di due mesi ed è stato possibile grazie all’aiuto di
alcuni stagisti italiani che ci hanno dato una mano e si sono fatti le ossa su un
set professionale e anche la compartecipazione di alcuni sponsor commerciali e la
produzione del regista e della Gris Medio.
La produzione del teaser di FUTURO PERFETTO ha raccolto
creativi di tutto il mondo. Lavorare in una città come Barcellona significa
collaborare con personalità di ogni parte del mondo, non solo di lingua spagnola.
La realizzazione del prodotto ha permesso una condivisione di culture, di
approcci, di prospettive diverse. Basti solo pensare che la direttrice della
fotografia è greca, gli attori spagnoli, il regista italiano, il montatore
catalano e gli elementi degli altri reparti provengono dall’Argentina e dalla
Bolivia. Insomma, un laboratorio a cielo aperto che mescola nazionalità diverse.
ARCIERO: Chi scrive un film oggi come oggi non può
pensare di aspettare, di bussare alle varie porte e sperare di trovare un
finanziamento pubblico. La situazione difficile che vive il cinema impone agli
sceneggiatori, e in misura maggiore al regista, di rimboccarsi le maniche e di
rischiare in proprio. Per questo ho co-prodotto il teaser in Spagna e sono
fiducioso di trovare risposte positive.
Per quanto riguarda il trailer, è stato un lavoro
elettrizzante. Una buona preparazione e la professionalità di tutti i collaboratori
mi hanno permesso di concentrarmi sugli aspetti eminentemente creativi
dell’opera. Spesso un regista è chiamato a risolvere problemi di altra natura e
deve investire le proprie forze altrove. Con il teaser di FUTURO PERFETTO mi
sono dedicato esclusivamente alla messa in scena e al lavoro con gli attori. Ho
trovato un clima positivo, spirito di sacrificio, grandissima competenza e un’estrema
dedizione al progetto. Dopo il casting e la selezione degli attori, gli
interpreti scelti - Alba Josè, Nancho Novo, Miquel Garcìa Borda e David
Gonzalez - hanno dato il meglio e sono stati generosi e disponibili,
dimostrando una partecipazione totale al progetto. Con gli stessi collaboratori
e con la stessa energia ho la sicurezza che il film funzionerà e sarà
realizzato nel miglior modo possibile.
ORLANDO: Abbiamo girato con una macchina da presa
digitale per il cinema, una Arri Alexa che monta ottiche PL ed ha un sensore CMOS
di formato Super 35. La fotografia e la resa cromatica di una macchina modulare
come l’Alexa consente di avere delle immagini di tipo cinematografico che si allontanano
dalla prima era digitale e sono di una qualità altissima.
Nel processo produttivo qual è la fase più
importante? Che valore dai alla scrittura?
ORLANDO: Essendo stato sceneggiatore, regista e
interprete, prima ancora di essere produttore, so bene che al principio di ogni
progetto deve esserci una buona sceneggiatura.
La scrittura è il seme, che deve cadere in buon terreno, è il
concepimento, l’origine del film.
Prima ancora della scrittura quello che conta è l’intuizione,
la luce che si accende. È un evento che ha del soprannaturale. Il lavoro sul
testo rappresenta un’operazione concreta, una fase in cui si addomestica il
materiale creativo e si usano i ferri del mestiere. Il copione resta la pietra
angolare su cui poggia l’intera impalcatura.
Venendo da esperienze diverse, riesco a mettermi sullo stesso
piano degli sceneggiatori e del regista, parliamo la stessa lingua e ci
intendiamo a meraviglia. Con il mio lavoro di produttore cerco di trovare un
compromesso tra le esigenze economiche e la qualità artistica del film.
Da attore, sceneggiatore e film maker,
che cosa significa lavorare su un progetto che non è scritto da te.
ORLANDO: Per me è un fatto di crescita. Dal punto di
vista autoriale, riesco a provare la stessa emozione che provo lavorando su un
mio copione se trovo nel progetto degli altri uno spunto che mi appartiene,
qualcosa che rientra nel mio mondo poetico. Dal punto di vista produttivo, mi
appassiono al progetto e lo porto avanti con eguale determinazione. Un film non
è solo del regista o degli sceneggiatori, è anche del produttore. In Europa si
tende a dare maggiore enfasi al ruolo del regista. Negli USA invece si dà molta
più importanza al produttore. Molti anni fa, quando NUOVO CINEMA PARADISO vinse
l’Oscar, Cristaldi rivendicò il suo ruolo anche durante la premiazione e quasi
strappò di mani il microfono a Tornatore per fare il suo discorso.
Un produttore è come un cercatore di gemme. Quando ne trova
una deve valorizzarla e la scoperta di un talento ha sempre del meraviglioso.
FUTURO PERFETTO appartiene al cinema di
intrattenimento. Il cinema di genere è solo uno svago per lo spettatore o può ambire
a rappresentare qualcosa di più?
ORLANDO: Il cinema di genere talvolta è associato a
una cinematografia di serie B. Invece un autore può visitare un “genere”
cinematografico senza per forza seguirne i dettami e cercare un percorso più
originale all’interno di atmosfere ed elementi ricorrenti. Atom Egoyan con Il viaggio di Felicia riesce a trovare
un buon equilibrio, ad esempio. Si può e si deve coniugare il lato commerciale
di un’opera e fare in modo che un film abbia ampia risonanza. Se il cinema
italiano non si sforza di ampliare il suo raggio d’azione, se non va oltre il
macro-genere della commedia che trova facili e immediati consensi nel ristretto
margine dei propri confini, allora smette di essere competitivo all’estero.
ARCIERO: Con FUTURO PERFETTO vorrei creare un
precedente e dimostrare che un regista italiano può girare all’estero un film
di genere. La cinematografia thriller non è molto frequentata dai nostri
sceneggiatori e dai nostri registi, che favoriscono la commedia oppure il
cinema d’arte. Ma c’è una terza via: realizzare film commerciali, che facciano
pensare lo spettatore e nel contempo abbiano una precisa posizione nel
mercato.
Che situazione c’è oggi nell’industria
cinematografica spagnola?
ORLANDO: La crisi economica ha investito anche il
cinema. Molti finanziamenti pubblici sono stati soppressi e se prima era quasi
un automatismo per un buon progetto essere sviluppato, adesso non c’è più
questa possibilità. Molte produzioni hanno chiuso i battenti, non avevano più
l’appoggio delle banche e si sono trovate all’improvviso esposte
finanziariamente. Ultimamente si avverte una leggera spinta verso la ripresa
economica. Per un produttore che lavora in Spagna esistono altri canali, la
possibilità di reperire fondi privati, di cercare risorse da imprenditori o da
soggetti presenti nel campo televisivo.
Un prodotto spagnolo può beneficiare di una distribuzione in
un bacino geografico assai ampio, che arriva fino al Sud America, e non è da
sottovalutare la presenza nel mondo di una comunità vasta che parla la stessa
lingua ed ha radici comuni.
La Spagna è conosciuta all’estero, da qualche anno a questa
parte, per la sua produzione di genere. E’ soprattutto l’horror che trova conferme
oltre oceano. Pellicole come Rec, di
Jaume Balagueró, La Madre di Andres
Muschietti, 28 settimane dopo, di
Juan Carlos Fresnadillo, Il labirinto del
fauno, di Guillermo Del Toro, The
Orphanage di Juan Antonio Bayona, e Blancanieves,
fiaba gotica di Pablo Berger, hanno conquistato i mercati planetari testimoniando
una vitalità fuori dal comune. Oltre all’horror, c’è un’ampia pratica e
frequentazione dei generi, dal melò alla commedia fino alla fantascienza. La
credibilità internazionale di alcuni registi ha permesso di montare film come Il ricatto, di Eugenio Mira, con un cast
hollywoodiano, o un survival thriller come In
Darkness we Fall, diretto da Alfredo Montero.
FUTURO PERFETTO potrebbe inserirsi a pieno titolo in questo
fortunato filone sia per gli elementi di tensione narrativa insiti nella storia
che per lo stile di ripresa, ellittico e sincopato. La realizzazione del film
potrebbe essere supportata in Spagna da un valido personale tecnico, che va dal
montaggio alla fotografia, abituato a lavorare con i tempi degli spot
commerciali e dei generi cinematografici.
Che caratteristiche ha secondo te un progetto internazionale?
ORLANDO: Un film è adatto a qualsiasi spettatore quando
racconta un tema universale. Da Rocco e i
suoi fratelli a tanti film degli anni Sessanta e Settanta il cinema italiano
è stato capace di creare storie che funzionavano in ogni contesto storico e
parlavano con semplicità di temi come amore, amicizia, morte. All’interno di
questi microcosmi c’era sempre una traccia universale.
FUTURO PERFETTO racconta una storia che può essere girata in
qualsiasi città del mondo, andando al di là di un confine geografico ristretto,
ed espone una prospettiva originale su temi semplici e condivisibili. Per
questo interessa qualsiasi tipo di pubblico, italiano, spagnolo e mondiale. Il
linguaggio delle emozioni e dei sentimenti è comprensibile ovunque.
Link utili:
Per chi vuole vedere il trailer
di FUTURO PERFETTO: www.futureperfect-movie.com
Per chi vuole sapere qualcosa in
più della società spagnola Gris Medio: www.grismedio.es
Angelo
Orlando ha debuttato come regista con L'anno prossimo vado a letto alle dieci,
film ispirato ad alcuni fumetti di Andrea Pazienza. Nel 1999 ha firmato la
sceneggiatura di Tobia al caffè di
Gianfranco Mingozzi e collaborato alla stesura di Ormai è fatta di Enzo Monteleone. Ha scritto e diretto nel 1998 il
suo secondo film Barbara, poi
riscritto per il teatro nel 2002 e pubblicato dalle Edizioni Accademia degli
Incolti. Nel gennaio del 2003 Barbara è stato rappresentato per la prima volta
all'Ambra Jovinelli di Roma. È stato inoltre autore di altri testi teatrali
come Messico e nuvole, Cafè, Domani notte a mezzanotte qui, Deliri
metropolitani e Casamatta Vendesi da cui è tratta la sceneggiatura vincitrice
del Premio Solinas/Leo Benvenuti, Miglior commedia 2005. Come attore ha
lavorato con Federico Fellini (Nestore, nel suo ultimo film: La voce della
luna), con Nanni Loy, Maurizio Nichetti, Mario Monicelli, Enzo Decaro e altri
registi tra cui Massimo Troisi (ha ricevuto il premio David di Donatello per il
miglior attore non protagonista per il film Pensavo fosse amore... invece era
un calesse).
Ha
esordito nel 2002 nella narrativa con il libro Quasi Quattordici. Per le Edizioni
Piemme ha pubblicato la raccolta di poesie Per l'amore bisogna averci la
passione. Ad agosto 2005 ha terminato le riprese del suo terzo lungometraggio,
intitolato Sfiorarsi, prodotto da Alessandro e Vincenzo Verdecchi per Veradia
film. Il film è stato presentato al Festival del cinema di Roma, ed è poi
uscito in sala nel 2008 grazie all'iniziativa congiunta di Sentieri selvaggi,
Filmstudio 80 e Atalante Film. Nel 2011 è protagonista del film indipendente
Cara, ti amo.., mentre l'anno successivo inizia le riprese del suo quarto film
da regista, Rocco tiene tu nombre, prodotto con finanziamento in crowdfunding e
girato interamente a Barcellona.
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